– Gianni Rossi –
Vi domanderete perché dedico questo articolo (che ne richiama diversi altri) dal titolo un po’ inquietante che parla di “rischi” riferiti al programma Pregeo. Lo faccio perché anche i lavori catastali partono da un rilievo topografico e, come tali, devono a mio avviso rispondere alla buona tecnica topografica. E proprio su questo aspetto, ho appurato che molti tecnici utilizzano Pregeo come se fosse un software di topografia e ne valutano i risultati anche dal punto vista topografico. Per questo notivo ritengo doveroso sviscerare alcuni risultati forniti da Pregeo che, se non conosciuti, possono portare ad errori di interpretazione anche gravi.
Preciso subito che quanto esporrò in questo articolo (e in quelli rihiamati più avanti dedicati ai risultati esaminati) non vuole in alcun modo essere dispregiativo nei confronti di Pregeo. Lo dico perché alcune delle problematiche che affronterò le ho anche pubblicate su un forum dedicato a geometri che si occupano di Catasto. E lì alcuni di loro si sono quasi offesi ritenendolo un affronto di “lesa maestà” nei confronti di quello che considerano il “software ufficiale” e, come tale, infallibile e inconfutabile. La loro replica è più o meno sempre la stessa e ha questo tenore:
Pregeo è il software ufficiale rilasciato dal Catasto, pertanto è sicuramente adeguato agli scopi che si prefigge e non sta a noi indagare o confutare quello che fa!
Ora io sono d’accordo sulla prima parte di questa affermazione. Non ho dubbi che Pregeo sia adeguato agli scopi che si prefigge il Catasto, ci mancherebbe che non lo fosse dopo oltre tre decenni di utilizzo. Sul fatto che non si debba indagare e, se del caso, confutare quello che fa, non sono invece d’accordo per niente. Ovviamente non mi riferisco alle procedure di carattere strettamente catastale, come ad esempio la Proposta di Aggiornamento e il Modello Censuario, che servono all’aggiornamento dei dati catastali. Mi riferisco esclusivamente al calcolo dei rilievi, nel senso che Pregeo chiede all’utilizzatore di inserire un libretto delle misure e di questo libretto delle misure fornisce poi i risultati in termini di coordinate e di una serie di indici di affidabilità. Pertanto, agli amici del forum di cui sopra dico questo:
Possiamo girarla come vogliamo, ma chiedere in input un libretto delle misure e fornire i risultati di calcolo è un’operazione topografica. Ed essendo un’operazione topografica è lecito analizzarla “topograficamente”.
A questo scopo, considerato che Pregeo applica (giustamente) la Teroria degli Errori, prima di leggere gli articoli di elencati di seguito, in cui analizzo i risultati del calcolo di Pregeo che non mi convincono, vi suggerisco, al fine di favorirne la piena comprensione, di seguire il video Introduzione alla Teoria degli Errori in Topografia di TopGeometri che fornisce una panoramica concettuale sulla Teoria degli Errori.
Questi sono i singoli articoli dedicati ai risultati di Pregeo:
- Pregeo, l’orientamento angolare nei rilievi GPS.
- Pregeo, SQM per i punti isolati.
- Pregeo, il potenziale pericolo nel fissare la VRS.
- Pregeo, spostamento dell’origine del rilievo.
- Pregeo, SQM da zero a normali ad abnormi.
- Pregeo, Mancato collegamento di stazioni libere.
Dopo che avrete letto uno o più di questi articoli, vi prego di interpretarli per corretta motivazione che mi ha spinto a scriverli, motivazione che, ripeto, non è la volontà di esprimere una critica negativa nei confronti di Pregeo e dei suoi autori, ma semplicemente quella di dare un supporto tecnico a chi lo utilizza come software di topografia generale utilizzabile in qualsiasi contesto della materia e con in più l’attributo di “ufficialità” che lo rende “infallibile”. È a questi colleghi che mi sono sentito in dovere di fornire le indicazioni che ho dato. La mia opinione è invece che Pregeo fa quello per cui è stato pensato e per cui viene distribuito ai professionisti, come del resto il programma stesso mette marcatamente in evidenza nella finestra di avvio dove recita:
La presente procedura software … è fornita in uso gratuito agli ordini professionali all’unico fine dell’impiego, da parte dei loro iscritti, per il pretrattamento dei dati di aggiornamento da fornire agli uffici periferici del territorio.
Infine, se qualcuno di voi ha pensato che, essendo io stesso lo sviluppatore di un software topografico, abbia scritto questo articolo per trarne un qualche vantaggio, dico che è completamente fuori strada. Chi mi conosce personalmente sa bene che non sono certo queste motivazioni che mi portano a dedicarmi a questi argomenti, ma è soltanto la passione per la topografia.
Devi accedere per postare un commento.